“Ogni essere umano inizia la sua vita con un respiro, e con un respiro la conclude.
Nell’intervallo che separa la nascita dalla morte, la vita dentro di noi viene ininterrottamente nutrita, espressa, sostenuta, manifestata, dal respiro e dalla forza che lo rende possibile: il prana.
Nonostante il respiro sia un aspetto così fondamentale per la nostra esistenza, in Occidente, ancora oggi, la sua importanza è largamente sottostimata. Di respiro si parla poco e male, anche tra gli specialisti. Si riconosce, genericamente, che respirare bene fa bene alla salute e lì si rimane. Si studiano l’anatomia e la fisiologia, ma non si pensa neanche a “studiare” la respirazione dentro di sé, cioè l’unica respirazione vera e reale per ognuno di noi. Con queste premesse, è evidente che è impossibile accedere a ciò che di molto più sottile si nasconde dietro al respiro e che è invece proprio quello che lo yoga ricerca, studia, usa. (…)
Cerchiamo quindi, fin dall’inizio del nostro lavoro, di tener presente che grossolano e sottile non sono la stessa cosa; che siamo culturalmente condizionati a “credere” solo al grossolano; e che tutto ciò che possiamo misurare non è sottile. Se teniamo presenti questi parametri, ci rendiamo subito conto che il respiro si può misurare in vari modi, quindi il respiro NON è il prana, che, essendo sottile, non si può misurare in alcun modo.”
Quindi, quanto è importante il respiro? Pensate che nei tre anni della scuola di formazione insegnanti che ho frequentato, un’intera annualità è stata dedicata al Pranayama. 😳
“La parola “prana” è una combinazione di due sillabe pra e na e denota costanza, essendo una forza in costante movimento. Mentre prana è la forza vitale, pranayama è il processo tramite il quale viene aumentata la riserva pranica interna. Alcuni dividono le parole “Pranayama” in prana e yama e lo definiscono come “controllo del respiro”. Tuttavia, la parola Pranayama è in realtà costituita dalle parole prana e ayama e significa “lunghezza o capacità pranica”.
Il pranayama è una tecnica tramite la quale la quantità di prana nel corpo viene attivata ad una frequenza superiore. Praticando pranayama, in tutto il corpo si genera una quantità di calore o forza creativa che influenza il quantum esistente di prana (…)”
Il respiro quindi non coincide con prana che comprende invece molto di più.
Il respiro non coincide nemmeno con pranayama, che racchiude un insieme di tecniche respiratorie. Il primo passo che vi consiglio di fare è di essere consapevoli del vostro respiro. Già in questo modo state praticando pranayama.
Provate a respirare solo attraverso il naso. Osservate l’aria più fresca che entra dalle narici, e l’aria più calda che esce. Osservate l’inspiro che si trasforma poi in espiro. Ci riuscite per almeno qualche respiro?
Fonti: “Prana, Pranayama, Prana Vidya” – S. N. Saraswati; dispense corso insegnanti asd Jiva FI